Accuse e pregiudizi verso chi non ha un posto di lavoro

                                                                                                               

Troppo spesso e volentieri si sentono persone che si lamentano di chi non fa nulla o di chi non si impegna nella vita, come se fosse una condizione conveniente di persone che vivono questa situazione, dove secondo le apparenze se ne starebbero a bivaccare durante il giorno e a "godersi"
la vita con il loro tempo libero..
ma questa forma di accusa è sempre giustificata?
Stanco è un po' frustato di sentire spesso lamentele un po' tutte uguali verso chi non occupa un posto professionale, o non si dedica "alcune ore" in catene di montaggio o altri lavori che pochi si adattano a fare,
vorrei precisare alcune cose su quali sono i reali vantaggi e svantaggi di queste condizioni,
detto questo vorrei fare anche un breve ragionamento banale sul perché le persone cercano un lavoro o lo occupano, invece di starsene tutto il giorno seduti su una panchina di un parco...
Dunque intanto inizio col dire che se da un lato può sembrare opportunista il fatto di starsene seduti su una panchina a guardare gli uccellini e a mangiarsi una merendina, (che poi però più di quello non arriva), il fatto di non lavorare e di non avere un'occupazione genera emarginazione, denigrazione, mancanza di soldi e quindi anche una mancata dignità come persona, che normalmente può acquistare beni di un certo tipo e altre cose necessarie, salvo forse una considerevole quantità di tempo in più, è bene ricordare che le persone in questione devono comunque ingegnarsi in qualche modo per procurarsi le cose di cui proprio non possono fare a meno, pur non disponendo di soldi.. cose come: cartoni per dormire, scarpe, un posto dove lavarsi, e anche qualche lavoro alternativo.
Detto questo, diciamo che a parte il tempo Libero non vedo più di tanto guadagno in questo, considerando anche che se pur disponendo di 5 o10 euro da spendere in un qualche cosa, dei vestiti, un posto dove dormire da un familiare, o altre cose che però anche un bambino può disporre (smarthphone), quest'ultimi non riusciranno mai ad avere una vita sociale con questo bagaglio, anzi gli individui in questione verranno sempre accusati di ottenere quei soldi senza aver svolto qualcosa di riconoscibile dalla società, sebbene paradossalmente sia la società stessa il più delle volte a creare degli scarti sociali/professionali.
Quindi da questo si può dedurre che in questa situazione, non è possibile godere di una vita sociale normale, la possibilità di riprodursi e avere una famiglia, già.. infatti chi è soggetto a queste condizioni verrà quasi sempre trattato in modo freddo e snobbato, fino a quando ci rimetterà anche la sua stessa autostima e fiducia in se stesso, ma queste sono conseguenze palesi che tutti conoscono e quindi credo che questi "nulla facenti", sappiano già che i soldi non Piovono dal cielo e che bisogna impegnarsi nella vita.
La maggior parte degli individui che lavorano e che a volte si lamentano di quest'ultimi, ne sono consapevoli e non vorrebbero mai e poi mai ritrovarsi come questi inoccupati, però paradossalmente i primi si lamentano di quest'ultimi, che in fin dei conti se sono disoccupati o non hanno un reddito il danno lo fanno più a stessi piuttosto che ad altri, ad eccezione forse di chi non fa niente perché vuole godersi soldi e tempo a spese di altri.
Individui che probabilmente sono stati generati da una società che non ha saputo dare una corretta educazione su come riconoscere le proprie passioni e trovare un orientamento professionale, nonché la giusta motivazione di vita che persegue uno scopo e meno inclini quindi al disadattamento sociale, (da precisare che con soldi e tempo libero, non puoi acquistare orgoglio per quello che le tue abilità producono e una barriera contro i giudici morali),
ma svogliatezza a parte c'è anche chi si arrichisce speculando a spese di altri, una tendenza riscontrabile in varie categorie che compongono la società.
Detto questo noto anche che alcune professioni non vengono per nulla svolte da chi spesso si lamenta di queste situazioni di vagabondaggio o altri termini spesso usati, al contrario occupano spesso ruoli più specializzati e raccomandati, salvo casi particolari. Già se vi guardate attorno o fate una breve ricerca su Internet, scoprirete come molte professioni particolarmente dure o umilianti siano svolte da immigrati o persone di basso ceto sociale.
                                                   

(Volantinaggio al freddo e sotto il sole cocente, imprese edili,
Catene di montaggio, assistenza agli anziani, raccolta di mele, raccolta di ortaggi, pizzaioli, concia delle pelli, operai addetti alla verniciatura, addetti alle pulizie, camionisti).
molte professioni poi considerate degradanti e umilianti, sono svolte proprio da quest' ultimi, molti erano già qui negli anni 90 (quando si navigava nell'oro), per occupare queste mansioni perché non svolte da altri.

Capita spesso poi l'immagine Palese del barbone che per strada trovando qualche spicciolo finisce con l'ubriacarsi, che è sicuramente un atteggiamento sbagliato ma comprensibile dal punto di vista umano, magari per sopportare meglio il freddo oltre che la "realtà" che lo circonda..
Quindi palesemente uomini e donne fanno quello che fanno per non diventare come quest'ultimi oserei dire, però allo stesso tempo si lamentano di loro come se ci fosse un vantaggio nel ricoprire quella condizione, già perché il più delle volte di condizione si tratta e non di scelta, visto che la società impone una selezione di chi può svolgere un qualche cosa e chi invece no,
poi io non ho mai sentito un bambino dire che da grande vuole fare il "mantenuto" o il "nullafacente", non mi sembra che sia una cosa ambita e ricercata.
Qualcuno dice che bisogna adattarsi? Certo si, a patto che le condizioni attorno a te siano favorevoli, come: salute/mezzi/fortuna/ aiuto da terzi/ capacità..
Ma i "poveracci" non hanno qualcuno che si chiede perché sono tali (esistevano anche prima della crisi economica), è sufficiente esserlo per essere emarginati/denigrati/snobbati e maltrattati,
voi siete particolarmente capaci in tutto? No vero, magari avete ottenuto il vostro bel posto di lavoro grazie a qualche conoscenza? Comprensibile, però immagino che conoscete anche chi sì é fatto in tre per riuscire a lavorare... Ma siamo sicuri che quel qualcuno sarebbe riuscito ad emergere in tutte le situazioni? Non sempre è possibile riuscirci, così come tutti non riescono a tenere testa a Bruce lee,
anche perché una persona normale se possibile mette sempre come priorità la propria salute prima della produttività,
avere mezzi poi significa anche poter pagare qualcuno che ti insegni ad essere veramente professionale e competitivo, avere un' informazione più di qualità rispetto a tanta altra che si trova nei mezzi gratuiti.
Se sei nella jungla non ti lamentare se quello più debole di te non riesce a fare quello che fa, perché poi tanto un giorno potresti essere tu quel qualcuno come è già successo a qualche italiano sostituito da un robot, nonostante fosse un lavoratore "modello"...
In altre parole i cosiddetti lavori di merd* sono il più delle volte occupati dagli stranieri, che ripeto è anche un motivo per cui erano già presenti qui in massa da anni (io ci ho lavorato assieme già dai tempi che furono) e continuano a essere assunti tutt'ora e a fare quello che fanno, nonostante qualcuno di loro sia anche un po' esaurito.
Precisamente ricordo che anche negli 80 alcuni erano già qui..


                                                                         CONCLUSIONE

Credo che molti debbano essere consapevoli che ci possono essere svariati motivi per cui alcuni fanno o no qualcosa, a volte questo non dipende da loro, ma dalle condizioni circoscritte a cui possono attingere, da precisare anche che il non possedere un'abilità specifica non può essere oggetto di colpa dovuta alla mancanza d'impegno, ma piuttosto da una carenza di inclinazione/predisposizione naturale, mezzi e opportunità.

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